MASCHERE

 

Qui si fa finta, niente è reale

ognuno ha la maschera di Carnevale.

A recitar s’inizia presto su questo palco, senza arresto,

fino a quando la Nera Signora bussa alla porta perché è giunta l’ora.

La cosa brutta e brutta assai è che di fingere ti abituerai

e alla fine incosciente e giocondo, tu lo farai con il resto del mondo.

Per convenienza o accettazione, per la buona reputazione

perché quella maschera da benpensante, la tentazione fa star distante.

Ci si abitua, ci si affeziona a questa finta che sembra buona,

diventi ora un tutt’uno con lei e presto però ti scordi chi sei.

Solo il dolore a volte scalfisce questa corazza che alfin reagisce

per troppo amore o per dolore, va in mille pezzi e libera il cuore.

Vivi davvero e non fare finta

cerca sempre quella spinta che ti conceda di dire no

quando un altro farlo non può.

Sembra difficile, a volte impossibile

 ma un tarlo impercettibile

insinua un pensiero,  un dubbio potente che esista davvero  altro espediente

per viver la vita e viverla appieno

alla ricerca del senso più vero,

quello di essere senza confini, diverso unico e senza domini.

Via le condizioni, i compromessi, i pregiudizi e gli sbagli commessi,

viver per esser sol figli di Dio

con l’unico scopo che anelo anch’io

di tornare alfin lassù e in questo caos non cadere più.

 

                                                 PETRICIG TIZIANA