MASCHERE
Qui si fa finta, niente è reale
ognuno ha la maschera di Carnevale.
A recitar s’inizia presto su questo palco, senza arresto,
fino a quando la Nera Signora bussa alla porta perché è giunta l’ora.
La cosa brutta e brutta assai è che di fingere ti abituerai
e alla fine incosciente e giocondo, tu lo farai con il resto del mondo.
Per convenienza o accettazione, per la buona reputazione
perché quella maschera da benpensante, la tentazione fa star distante.
Ci si abitua, ci si affeziona a questa finta che sembra buona,
diventi ora un tutt’uno con lei e presto però ti scordi chi sei.
Solo il dolore a volte scalfisce questa corazza che alfin reagisce
per troppo amore o per dolore, va in mille pezzi e libera il cuore.
Vivi davvero e non fare finta
cerca sempre quella spinta che ti conceda di dire no
quando un altro farlo non può.
Sembra difficile, a volte impossibile
ma un tarlo impercettibile
insinua un pensiero, un dubbio potente che esista davvero altro espediente
per viver la vita e viverla appieno
alla ricerca del senso più vero,
quello di essere senza confini, diverso unico e senza domini.
Via le condizioni, i compromessi, i pregiudizi e gli sbagli commessi,
viver per esser sol figli di Dio
con l’unico scopo che anelo anch’io
di tornare alfin lassù e in questo caos non cadere più.